Musica - Accompagnare - 1

                   

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Accompagnare significa non lasciar solo a cantare un coro od un solista, ma contribuire, tramite uno strumento, con suoni che vanno d'accordo tra loro e con il canto eseguito.
Lo strumento principe per l'accompagnamento liturgico è l'organo.

Ricordiamo

• Il suono é un fenomeno fisico generato dall'oscillazione di un corpo elastico. ⇨ suono
• La frequenza dell'oscillazione determina l’altezza del suono (grave/acuto).
• La musica è contemporaneamente scienza ed arte:
• la scienza che studia il suono come fenomeno fisico.
• l'arte di combinare i suoni e, sotto questo aspetto, viene divisa in due branche:
    - la melodia: riguarda la successione dei suoni, la loro durata e la loro altezza
    - l'armonia: riguarda la contemporaneità di più suoni ed il loro andare d'accordo.
• 7 frequenze sono state scelte per costituire i suoni base della musica (le note).
     Hanno questi nomi:
      do re mi fa sol la si.

La scala (maggiore)

• Ogni nota ha ha una frequenza maggiore della precedente, quindi produce un suono più acuto.
• Ascoltandole in successione, sembra di salire i gradi[ni] di una scal[inat]a.
• I gradi sono identificati dal loro ordine.
Quindi:
do = I (primo) grado,
re  = II (secondo) grado,
mi  = III grado,
fa  = IV grado,
sol = V grado,
la  = VI grado,
si  = VII grado
• I grad[in]i non hanno la stessa distanza (intervallo) ma: un T :: tono (intero) o St :: semitono (mezzo tono):
   

doremifa sollasido
 T  T St T   T  T St
La scala della quale si parla è la scala maggiore, infatti la nostra musica occidentale usa un altro modello di scala: la scala minore.

La Scala è una sequenza ordinata di suoni, con gli intervalli stabiliti.

La scala minore

la  = I (primo) grado,
si  = II (secondo) grado,
do  = III grado,
re  = IV grado,
mi  = V grado,
fa  = VI grado,
sol = VII grado
   

lasidore mifasolla
 T St T  T  St T  T 
Il concetto di tonalità è strettamente legato al concetto di scala. La Scala è una sequenza ordinata di suoni. Le principali scale della musica Occidentale sono la scala maggiore e minore. Ogni scala determina una tonalità, così, la tonalità di Fa maggiore usa le note della scala di Fa maggiore. La tonalità di Mi minore usa le note della scala/e di Mi minore.. ecc

I gradi

I - Tonica
I grado: dà il nome alla scala e alla tonalità che su essa si costruisce.
E’ il punto di riferimento e di arrivo dell’organizzazione melodica e armonica del brano.
II - Sopratonica
II grado: di passaggio, è meno statico, perché risente della vicinanza della Tonica e della Mediante.
III - Mediante o Modale
III grado della scala.
Si chiama Mediante perché si trova ad una distanza media fra la Tonica e la quinta nota della scala.
Si chiama Modale perché la sua distanza precisa dalla tonica (due toni o un tono e mezzo) stabilisce se la scala in questione è maggiore o minore (vedi questo articolo precedente).
IV - Sottodominante
IV grado: è paragonabile a un crocevia che può consentire sia di proseguire diritti per la strada che si è intrapresa (se siamo in Do maggiore significa rimanere legati alla scala di Do maggiore) sia di cambiare strada, che in musica si dice modulare ciò passare a porre come riferimento un'altra scala.
V - Dominante
V grado: è nominato Dominante per una ragione fisica ed anche percettiva. Se suonate il Do in un contesto di Do maggiore, e poi un Sol, sentirete certamente quanto quel Sol spinga a tutta forza a risuonare il Do. In pratica il Sol domina sul Do nel senso che tende a richiamarlo.
VI - Sopradominante
VI grado: Seppur assai moderatamente ha qualcosa in comune con il quarto suono cioè la Sottodominante. Anche la Sopradominante può condurre ad altre strade, ma in maniera assai meno magnetica. Il sesto suono è un po' ambiguo e nella storia della musica ha giocato ruoli diversi, talvolta più votati alla staticità, talaltra alla dinamicità.
VII - Sensibile
VII grado: è invece il più instabile di tutti, l'ultimo piolo. E' talmente instabile da essere denominato Sensibile come se fosse in effetti sensibile ad ogni piccolo movimento. La sua instabilità dipende dal fatto che dista solo mezzo tono dalla Tonica (in Do maggiore la sensibile è il Si) e perciò suo destino è quasi sempre condurre inesorabilmente a riproporre il Do.
I gradi che non hanno un nome proprio specifico, svolgono un ruolo secondario rispetto agli altri.

La tonalità

Una melodia che usa le note di una scala maggiore, si dice in quella tonalità maggiore.
Pertanto una melodia che si svolge con le note della scala di cui sopra (Do maggiore), si dirà che è in tonalità di Do maggiore.

I suoni armonici

Quando una sorgente sonora vibra noi udiamo un suono di una determinata frequenza.
In realtà il suono è composto da un insieme di suoni di frequenze sempre più alte e di intensità decrescenti.
Sono almeno 16 identificabili. Se suono: Do2 udrò: (i primi 6, che sono più significativi)
  1. Do2
  2. Do3
  3. Sol3
  4. Do4
  5. Mi4
  6. Sol4
vedi ⇨ suoni_armonici

Gli accordi


La forma più semplice, per accompagnare un canto, è:
- suonare la melodia con la mano destra
- suonare gli accordi con la mano sinistra.

Con il termine accordo si intende la sovrapposizione di più note che vengono suonate contemporaneamente, (naturalmente che suonino bene insieme, in accordo, appunto).
Quali sono le note che suonano bene insieme?
Quelle che sono già presenti nel suono stesso ⇨ glossario: suoni armonici

Si chiama triade se le note sono tre (la forma più usuale) e sono:
I grado (Tonica, che dà il nome all’accordo)
III grado
V grado
I rivolti
Gli accordi possono avere tre posizioni:
. Prima posizione o fondamentale (con la tonica in basso)
. Seconda posizione o primo rivolto (con la terza in basso)
. Terza posizione o secondo rivolto (con la quinta in basso)

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Le cadenze

Esempio 1
Il ritornello usa queste cadenze:
I - V - VI - I - V
I - V - VI - V - I

Mentre i versetti:
I - IV - I - V
IV - I - IV - V
I - VI - III - V
III - V - IV - II
Esempio 2
Tutta la canzone è accompagnata da 4 accordi, con questa cadenza:
I - VI - II - V