Musica: Glossario

                               
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A
approfondimenti
I canti
elenco dei canti

Per evitare lunghi elenchi di Gloria, Salmi, alleluia,... ho creato questo meccanismo:.

accordo
Il termine accordo indica la sovrapposizione di più note che vengono suonate contemporaneamente, (naturalmente che suonino bene insieme, in accordo, appunto).
Normalmente costituito da 3 note (triade):
quindi l'accordo di DO è formato dalle seguenti note:
Do (tonica) Mi (terza, due toni sopra la tonica) Sol (quinta, un tono e mezzo sopra la terza e quindi tre toni e mezzo sopra la tonica)
L’accordo è un insieme di almeno tre note suonate contemporaneamente. L’accordo di tre note, o triade, è il primo fondamento della musica tonale poiché assume un significato specifico e individuale all’interno della scala diatonica di riferimento.
accordo posizioni
Un accordo di DO suonato nella sequenza Do Mi Sol, si dice che lo si esegue nella posizione fondamentale”, se eseguito in una sequenza diversa, si parla di “rivolti” dell’accordo.
Quindi:
Do Mi Sol (fondamentale)
Mi Sol Do (primo rivolto)
Sol Do Mi (secondo rivolto)
accordi
Do - Mi - Sol: nota - terza maggiore - terza minore.
Re - Fa - La: nota - terza minore - terza maggiore.
Mi - Sol - Si: nota - terza minore - terza maggiore.
Fa - La - Do: nota - terza maggiore - terza minore.
Sol - Si - Re: nota - terza maggiore - terza minore.
La - Do - Mi: nota - terza minore - terza maggiore.
Sì - Re - Fa: nota - terza minore - terza minore.
Do - Mi - Sol: nota - terza maggiore - terza minore.
arte
L'arte comprende ogni attività umana che porta a forme creative di espressione estetica e si basa su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza.
B
bemolle
da imparare:
successione delle tonalità, all'aumentare dei bemolle:     do     fa     si♭     mi♭     la♭ re♭ sol♭ do♭ fa♭    
successione dei bemolle:     si♭     mi♭     la♭     re♭     sol♭     do♭     fa♭
la tonalità è sempre determinata dal penultimo bemolle:
es.:
se 1♭ (si♭ ) - tonalità = fa mag
se 2♭ (si♭ mi♭) - tonalità = si♭ mag
se 3♭ (si♭ mi♭ la♭) - tonalità = mi♭ mag


C
Cadenza
La cadenza è una successione armonica che dà un senso di ‘risoluzione’ alla frase musicale. Collegamento preferenziale/obbligato/vincolante di due accordi. Passaggio da un accordo ad un altro.
  1. Cadenza PERFETTA: gradi V - I;
  2. Cadenza PLAGALE: gradi IV - I;
  3. Cadenza d’inganno: gradi V - VI (anziché V - I);
  4. Cadenza EVITATA: gradi V - (anziché V - I).
Cadenza d’inganno.
CADENZA che collega V e VI GRADO in una successione accordale. È una ‘falsa’ CADENZA PERFETTA (in quanto l’ascoltatore si attenderebbe la RISOLUZIONE V I, anziché V VI) e serve a prolungare lo sviluppo armonico di qualche passaggio - e quindi, indirettamente, la composizione (sovente per motivi di QUADRATURA).
Cadenza evitata
Cadenza che collega il V GRADO ad altro grado che non il I, il IV o il VI, spesso con l’introduzione di nuove alterazioni. In genere indica improvvisa MODULAZIONE.
Cadenza imperfetta
Cadenza che collega V e I GRADO in una successione accordale, laddove il I grado non si presenta però allo stato FONDAMENTALE, ma in I RIVOLTO ( utile a prolungare il brano di un passaggio armonico).
Cadenza perfetta.
Cadenza che collega V e I GRADO in una successione accordale.
Nella sua forma detta ‘perfetta’ consiste nel passaggio dall’accordo di dominante, l’accordo costruito sul V grado della scala, all’accordo di tonica. L’accordo di dominante è indispensabile per la determinazione della tonalità di una composizione, perché la sua sonorità prefigura appunto un ritorno sull’accordo di tonica, cioè ‘tende’ alla tonica. Ciò accade in quanto l’accordo di dominante contiene due suoni essenziali all’identificazione della struttura tonale: la dominante e la sensibile della scala. Nel caso della tonalità di do maggiore l’accordo sul V grado è la triade sol-si-re. La nota dominante (il sol, quinto grado della scala di do), essendo ad intervallo di quinta dalla tonica è sommamente consonante con essa, dunque si ‘armonizza’ con la tonica, mentre la sensibile (il si, settimo grado della scala di do), essendo ad intervallo di semitono dalla tonica tende fortemente a ‘risolvere’ sulla tonica. La triade costruita sul quinto grado della scala risolve, si ‘chiarisce’, al momento in cui ad essa segue l’accordo di tonica. Tale risoluzione è la cadenza perfetta (V-I):
Cadenza plagale.
Cadenza che collega IV e I GRADO in una successione accordale. Meno incisiva della Cadenza PERFETTA (in quanto non si ha la SENSIBILE), è una eredità dell’antica musica modale (MODALITÀ); è dai compositori tonali impiegata soprattutto nel genere sacro.
Canto
Anche le corde vocali messe in vibrazione producono un suono: la voce, che permette all'uomo di parlare e cantare. (Il parlato usa le frequenze corrispondenti ad una quinta: La1 (110Hz) a Mi2 (164 Hz) per gli uomini; La2 (220Hz) a Mi3 (330 Hz) per le donne e bambini)
È la produzione di suoni musicali mediante la voce umana come strumento musicale. Anche le corde vocali messe in vibrazione producono un suono: la voce, che permette all'uomo di parlare e cantare. (Il parlato usa le frequenze corrispondenti ad una quinta: La1 (110Hz) a Mi2 (164 Hz) per gli uomini; La2 (220Hz) a Mi3 (330 Hz) per le donne e bambini)
Chiave
Segno convenzionale che indica, fra due puntini, la posizione sul pentagramma di una certa nota (il Sol - C. di Sol/violino (1); il Fa - C: di Fa (2); il Do - C. di Do (3). La C. di Fa si impiega in due diverse posizioni: come C. di basso e di baritono; la C. di Do in cinque diverse posizioni: come C. di soprano, mezzosoprano, contralto, tenore, baritono; la C. di Sol in unica posizione - qualche attestazione barocca di C. di Sol sul primo rigo -).
Chiusa
Genericamente, il passo conclusivo di una sezione o di un brano intero. è caratterizzato dalla presenza di una CADENZA importante, di solito una CADENZA PERFETTA, e talvolta dall’indicazione di RITORNELLO.
Circolo delle quinte
corda
La corda è uno dei più comuni corpi vibranti utilizzati negli strumenti musicali per produrre i suoni (pianoforte, violino, chitarra ...).
Se la corda viene divisa emette suoni diversi.
La tabella seguente indica i suoni emessi da una corda che intera suona do1 2/3 :: significa: corda divisa in tre parti, far vibrare liberamente 2 di queste tre parti.
lungh della cordanota emessa
1/2 do2ottava
si1
3/5 la1
2/3 sol1quinta
3/4 fa1quarta
4/5 mi1
8/9 re1
1/1 do1
Croma
Nota o pausa del valore di 1/8.
D
diesis
da imparare:
successione delle tonalità, all'aumentare dei diesis:     do     sol     re     la     mi     si
successione dei diesis:     fa     do     sol     re     la     mi     si
la tonalitàe sempre determinata dalla nota successiva all'ultimo diesis.:
es.:
se 1♯ (fa♯) - tonalità = sol mag
se 2♯ (fa♯ do♯) - tonalità = re mag


E
F
G
gradi della scala
tonica
I grado: dà il nome alla scala e alla tonalità che su essa si costruisce.
E’ il punto di riferimento e di arrivo dell’organizzazione melodica e armonica del brano.
Quando una melodia si sofferma sulla tonica, si ha un senso di punto fermo, di perfetto equilibrio.
sopratonica
II grado: della scala, è meno statico, perché risente della vicinanza della Tonica e della terza nota della scala.

sopratonica (II grado): è a distanza di tono dalla tonica in entrambe le scale. La sua dissonanza con la tonica e consonanza con la dominante (di cui costituisce il V grado) rende questo grado fortemente dinamico in entrambe le modalità;
mediante o modale
Il III grado della scala. E' importante comprendere il significato di tutte e due le denominazioni.
Si chiama Mediante perché si trova ad una distanza media fra la Tonica e la quinta nota della scala.
Si chiama Modale perché la sua distanza precisa dalla tonica (due toni o un tono e mezzo) stabilisce se la scala in questione è maggiore o minore (vedi questo articolo precedente). La Mediante o Modale, è forse quella più vicina alla tonica come stabilità tantevvero che molti brani musicali iniziano e finisco proprio con la Mediante.

modale (III grado): essendo impiegato nell’accordo di tonica ed essendo differente nei due modi maggiore e minore, è il grado che definisce il modo della scala (da cui il nome);
Provando a suonare una scala, indipendentemente dal fatto che sia maggiore o minore, ci si accorgerà facilmente che il terzo suono di una scala offre una sensazione di stabilità assai simile a quella offerta dalla tonica.
Sottodominante
IV grado: è paragonabile a un crocevia che può consentire sia di proseguire diritti per la strada che si è intrapresa (se siamo in Do maggiore significa rimanere legati alla scala di Do maggiore) sia di cambiare strada, che in musica si dice modulare ciò passare a porre come riferimento un'altra scala. Questo non è un corso di armonia o di composizione, per cui non posso spiegare in che modo il quarto suono, denominato Sottodominante , possa effettivamente portare ad altre strade. Per ora basti sapere che quella sua stabilità che pare sfoggiare, può rivelarsi assai effimera se solo subito dopo si pone una qualche nota che appartiene ad un'altra scala. Sempre immaginando di stare in Do maggiore provate a suonare un Do, poi un Fa e poi il Si bemolle più in alto: sarete sorpresi nell'accorgervi di quanto quel Si bemolle, che nella scala di Do maggiore non appare nemmeno, vi sembrerà stabile. In realtà avete percorso il primo passo che porta a modulare da Do maggiore a Si bemolle maggiore (o minore).

è invariata nelle due modalità e l’accordo costruito su di essa è determinante ai fini dell’affermazione della tonalità, in quanto generalmente anticipa la cadenza;
dominante
V grado: è nominato Dominante e qualche ragione per un nome così altisonante dovrà pur esserci. In effetti c'è più di una ragione, sia fisica che prettamente percettiva. Se suonate il Do in un contesto di Do maggiore, e poi un Sol, sentirete certamente quanto quel Sol spinga a tutta forza a risuonare il Do. In pratica il Sol domina sul Do nel senso che tende a richiamarlo. Tornate indietro di qualche riga e rileggete ciò che ho scritto sul quarto suono della scala ponendo attenzione soprattutto all'esempio finale. Il Fa tende a richiamare il Si bemolle. Nella scala di Si bemolle qual'è il quinto suono? Il Fa, dominante di Si bemolle. Ecco perché il Fa richiama il Si bemolle. In Do maggiore la nota Dominante è il Sol, ed infatti il Sol tende a richiamare il Do.

è la nota che caratterizza la scala al pari della tonica, essendo sommamente consonante con essa ad (intervallo di quinta giusta) sia nelle scale minori che maggiori. L’accordo che si costruisce sulla dominante convalida la tonalità, in quanto implica il meccanismo della cadenza (v. tonalità);
Sopradominante
VI grado: Seppur assai moderatamente ha qualcosa in comune con il quarto suono cioè la Sottodominante. Anche la Sopradominante può condurre ad altre strade, ma in maniera assai meno magnetica. Il sesto suono è un po' ambiguo e nella storia della musica ha giocato ruoli diversi, talvolta più votati alla staticità, talaltra alla dinamicità.

sopradominante (VI grado): essendo differente nella scala di modo maggiore e minore, indica il modo nella melodia e negli accordi che la contengono
Sensibile
VII grado: è invece il più instabile di tutti, l'ultimo piolo. E' talmente instabile da essere denominato Sensibile come se fosse in effetti sensibile ad ogni piccolo movimento. La sua instabilità dipende dal fatto che dista solo mezzo tono dalla Tonica (in Do maggiore la sensibile è il Si) e perciò suo destino è quasi sempre condurre inesorabilmente a riproporre il Do. E' come se alla situazione più instabile risponda efficacemente solo la posizione più stabile.

la sua funzione è legata all’affermazione della tonalità, in quanto, essendo collocata a distanza di semitono dalla tonica superiore, tende a risolvere su di essa. Il suo impiego è essenziale nella cadenza in congiunzione con la dominante (nell’accordo di dominante) e con la sottodominante (nell’accordo di settima). Tale funzione è specifica della scala maggiore, mentre nella scala minore il settimo grado assume funzione di sensibile solo grazie all’innalzamento di 1 semitono, come sopra spiegato.
H
hertz
Unità di misura delle frequenze.
Un hertz corrisponde ad un'oscillazione completa di un corpo elastico nel tempo di un minuto secondo.
Dire che un suono è di 200 hertz significa che il corpo che lo produce vibra 200 volte al secondo
In natura esistono suoni che vanno da un minimo di un hertz a un massimo di circa un milione di hertz.
L'orecchio umano può sentire soltanto i suoni compresi tra 16 Hz e 20.000 Hz (ossia 20 kHz).
I
M
movimento
Largo 30-60
Larghetto 60-65
Adagio 66-75
Andante 76-108
Moderato 109-120
Allegro 121-168
Presto 169-200
Prestissimo 201-230


40 Grave 42
44 Largo 46
48   50
52 Lento 54
56 Adagio 58
60 Larghetto 63
66 Andante/Andantino 69
72 Sostentuto 76
80 Comodo/Maestoso 84
88 Moderato 92
96   100
104 Allegretto 108
112   116
120 Animato 126
132 Allegro 138
144 Allegro assai/Allegro vivace 152
160 Vivace 168
176 Presto 184
192   200
208 Prestissimo  
musica
parola che deriva dal Greco (mousikè: arte delle Muse)
N
Nota
il termine nota in musica, indicate tre cose:
  1. il suono generato da uno strumento o dalla voce umana
  2. il segno grafico che, nella musica scritta, che rappresenta il suono
  3. il tasto di uno strumento che, se premuto genera il suono corrispondente
Il nome delle note
do re mi fa sol la si do
Derivano dalle iniziali dei versetti dell'Inno a S. Giovanni,
Ut queant laxis   Affinché possano cantare
Resonare fibris   con voci libere
Mira gestorum   le meraviglie delle tue gesta
Famuli tuorum   i servi tuoi,
Solve polluti   cancella il peccato
Labii reatum,   al loro labbro impuro,
Sancte Ihannes o San Giovanni.
Nel XVII secolo in Italia la nota ut viene sostituita con il nome attuale do.
Nei paesi anglosassoni è ancora in uso la “notazione” di origine greca che utilizzava le lettere dell’alfabeto (A = la, B = si, C = do, D = re, E = mi, F = fa, G = sol).
La forme delle note
La forma indica la durata del suono.
La frequenza delle note
nomefrequenza in Hz
do 261.63
re 293.66
mi 329.63
fa 349.23
sol392.00
la 440.00
si 493.88
do 523.25
O
P
Pentagramma
dal greco πεντάγραμμος/pentágrammos ossia "di cinque segni". nome del rigo sul quale si scrive la musica.
Le note del Pianoforte


pentagramma dimensione
nome del tipo di caratterealtezza del rigo (pt)altezza del rigo (mm)uso
feta1111.22 3.9 partiture tascabili
feta13 12.60 4.4
feta14 14.14 5.0
feta16 15.87 5.6
feta18 17.82 6.3 canzonieri
feta20 20 7.0 parti standard
feta23 22.45 7.9
feta26 25.2 8.9
Q
R
rivolto
S
suoni armonici
Se pizzico una corda questa oscilla e sposta ad ondate le molecole circostanti. Questa oscillazione viene percepita come suono. teoria: il suono
Non posso pensare che si comporti come due parti rigide che danno una unica spinta, ma, proprio perché elastica, ogni parte della corda è flessuosa ed oscilla a sua volta generando quindi più suoni.
Il pentagramma, e la tabella che segue, mostrano, in due modi diversi, i 16 suoni armonici che vengono emessi da una corda che suona un do2.
  1. Do6
  2. Si5
  3. Sib5
  4. Lab5
  5. Sol5
  6. Fa#5
  7. Mi5
  8. Re5
  9. Do5
  10. Sib4
  11. Sol4
  12. Mi4
  13. Do4
  14. Sol3
  15. Do3
  16. Do2
scala
scala
scienza
Sistema di conoscenze, ottenute con procedimenti metodici e rigorosi e attraverso un’attività di ricerca, allo scopo di giungere a una descrizione della realtà e delle leggi che regolano l’occorrenza dei fenomeni.
sistema tonale
è un sistema di regole compositive centrate sulla relazione gerarchica fra le altezze delle note di una scala musicale diatonica rispetto alla tonica della scala stessa, che funge da nota fondamentale e centro di convergenza di quel particolare brano.
sistema organizzato di suoni, quali i modi ecclesiastici e medievali, i raga indiani o i maqam arabi (Modalità).
T
tastiera
tastiera
U
V
Voce umana
viene classificata con questi termini:
voci femminili
Soprano
La più alta delle voci femminili.
Do3 - Do5
Mezzo Soprano
Voce femminile intermedia tra Soprano e Contralto.
La2 - La4
Contralto
La più bassa delle voci femminili.
Sol2 - Fa4
voci maschili
Tenore
La più alta delle voci maschili.
Re2 - La3
Baritono
Voce maschili intermedia fra il Tenore e il Basso .
Sol1 - Mi3
Basso
La più bassa delle voci maschili.
Mi1 - Mi3
 
\include "gregorian.ly"
\divisioMinima"
\divisioMaior"
\finalis
\clef "vaticana-do3"
\clef "vaticana-do2"
\clef "vaticana-do1"
\clef "vaticana-fa2"
\clef "vaticana-fa1"
\ comandi generali per gregoriano
chant = \relative c' { \set Score.timing = ##f }
\layout {
    \context { \Staff \hide Stem
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W
X
Y
Z