La mia preghiera è il canto.
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Pange lingua (Perosi) - 21
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- Perosi
Pange língua gloriósi Córporis mystérium, Sanguinísque pretiósi, Quem in mundi prétium fructus ventris generósi Rex effúdit géntium. Nobis datus, nobis natus ex intácta Vírgine, et in mundo conversátus, sparso verbi sémine, sui moras incolátus miro cláusit órdine. In suprémae nocte cenae recúmbens cum frátribus, observáta lege plene cibis in legálibus, cibum turbae duodénae se dat suis mánibus. Verbum caro panem verum verbo carnem éfficit: fitque sanguis Christi merum. Et si sensus déficit, ad firmándum cor sincérum sola fides súfficit. Tantum ergo Sacraméntum venerémur cérnui: et antícuum documéntum novo cedat rítui: praestet fides suppleméntum sénsuum deféctui. Genitóri, Genitóque laus et jubilátio, salus, hónor, virtus quoque sit et benedíctio: procedénti ab utróque cómpar sit laudátio. Amen. Canta, o mia lingua, il mistero del corpo glorioso e del sangue prezioso che il Re delle nazioni, frutto benedetto di un grembo generoso, sparse per il riscatto del mondo. Si è dato a noi, nascendo per noi da una Vergine purissima, visse nel mondo spargendo il seme della sua parola e chiuse in modo mirabile il tempo della sua dimora quaggiù. Nella notte dell'ultima Cena, sedendo a mensa con i suoi fratelli, dopo aver osservato pienamente le prescrizioni della legge, si diede in cibo agli apostoli con le proprie mani. Il Verbo fatto carne cambia con la sua parola il pane vero nella sua carne e il vino nel suo sangue, e se i sensi vengono meno, la fede basta per rassicurare un cuore sincero. Così gran Sacramento dunque adoriamo consapevolmente, ceda la vecchia Legge al nuovo sacrificio. Supplisca la fede al difetto dei sensi. Al Padre e al Figlio lode e giubilo salute, potenza, benedizione. A Colui che procede da ambedue, pari gloria e onore sia. Amen.