Corpo dal fianco squarciato,
sangue innocente versato:
il tuo pane ci nutre Signore;
il tuo vino rinsaldi l'amore.
Dolce Agnello immolato,
Parola eterna del Padre,
Sacrificio, divina alleanza,
tu risorto, Amore crocifisso.
Il buio pesava nei cuori e sulle cose,
ma ardeva quel fuoco che tu portavi in terra.
Ti consumava: perché sapesse il mondo
di quanto e quale amore Dio lo amava.
Di fame languiva la vita dei fratelli,
ma Tu eri il pane, la nuova vera manna.
E ti donasti; perché non s'arrestasse
il passo di chi cerca la sua patria.
Sul mondo gravava il peso del peccato:
tu, Agnello, t'offristi per redimere il mondo.
A caro prezzo: perché quel rosso vino
rendesti sacramento del tuo sangue.
La morte regnava, signora dei sepolcri:
strappava a te il pianto e angoscia d'agonia.
Tu l'affrontasti: perché la Croce alzata fiorisse
come albero di vita.
I cuori di pietra ergevano barriere,
disperso era il gregge lontano dall'ovile.
Facesti pace: perché riconciliati
vivessimo la festa di famiglia.
L'effimero tempo toglieva senso al vivere;
l'incerto domani troncava l'ala al canto.
Tu risorgesti: perché la Pasqua eterna
potessimo noi pure celebrare. |